Mai come in questo periodo i campanelli sono tornati a suonare. Le luci dietro le nostre finestre sono accese e sono sempre di più: lampadari, luci di Natale, schermi dei computer.
Le nostre case sono diventate sedi in condivisione di attività ed emozioni – tante più quanti sono gli abitanti.
Le buche delle lettere, dopo periodi di relativa inattività, ora traboccano di consegne.
Letteralmente nelle strade c’è stato un periodo in cui giravano solo i corrieri. E ne giravano parecchi.
Gli acquisti che facciamo dicono molto di noi: oggi spesso esprimono l’affetto e la preoccupazione nell’essere lontani da persone care.
Ma cosa raccontano i pacchi dell’azienda che li realizza?
Nel momento in cui le nostre case diventano crocevia di consegne, in un sommarsi di regali e autoregali consolatori, compaiono sotto gli occhi, ad ogni scatolone aperto, le modalità con cui le diverse realtà hanno affrontato questa nuova fase.
Come i corrieri, che non si sono mai fermati, anche la comunicazione è una variabile che può percorrere strade sempre diverse e mai del tutto silenziose.
Sta a noi – anche nei momenti concitati, anche nei momenti di confusione e preoccupazione (motivo per cui è sempre bene avere un piano!) decidere cosa raccontare.
Un pacco consegnato a casa è l’occasione per parlare direttamente con chi ci ha scelto, passando da una vetrina a un conversazione a due.
La sensazione positiva nello scartare e trovare qualcosa di pensato – delle parole che si rivolgono proprio a noi – ci incuriosisce, ci fa affezionare a quella realtà e ci aiuta a distinguerla dalle altre.
Chi acquista sta diventando sempre più consapevole e trovare un messaggio in linea con i propri valori viene apprezzato, fa sentire coccolati e crea una relazione con il brand scelto.
Comprare – anche a distanza – può essere un’esperienza correlata da sensazioni positive, al di là della bontà del prodotto acquistato (che resta ovviamente la base da cui partire).
Un piccolo e ulteriore ringraziamento per l’acquisto, un buono sconto, una segnalazione, qualcosa di dolce, buono o profumato che racconta chi ha creato il pacco o le modalità di realizzazione del prodotto, la scelta dell’imballo: ogni dettaglio dice qualcosa in più e, a voler cogliere l’occasione, ogni periodo può presentare un margine di manovra per arricchire il racconto.
Se esserci significa già in qualche modo comunicare, non dimentichiamoci mai che sta a noi scegliere quale effettivamente sia la modalità di raccontarci.
La cura, l’attenzione, il dimostrare interesse verso i clienti e interlocutori sono elementi che contraddistinguono la strada – e la conversazione – che sempre riteniamo migliore, oggi più che mai.