Si legge poco e le parole invecchiano in fretta.

In un momento in cui le immagini ci sommergono e si litigano la nostra attenzione, ha senso coinvolgere un professionista che si occupi delle parole che ci raccontano?

La comunicazione oggi ha la possibilità di essere veicolata su tante strade e i risultati migliori si ottengono quando il lavoro viene impostato strategicamente, in un piano in cui tutto contribuisce a disegnare una visione d’insieme coerente. Se è vero che le immagini occupano molto dello spazio a disposizione, è altrettanto vero che le parole continuano ad essere preziose, per arredare un ambiente – anche virtuale – armonioso, in cui sentirsi accolti e invogliati ad accomodarsi.

Il punto non è che le parole siano meno importanti oggi: è che bisogna giocarsele meglio.

Da queste parti, siamo grandi fan delle parole: ci piace montare e smontare una frase finché non riesce a catturare l’attenzione, finché non suona nel modo giusto, finché non è la perfetta alleata nel rendere comprensibile il concetto che stiamo esprimendo.

Come diciamo spesso, qui ci piace prendere le misure dei clienti: noi non misuriamo i fianchi, ma la voce. Se è vero che il tono di voce di un progetto non passa solo attraverso le parole, è anche vero che la loro scelta ne è una componente fondamentale. 

Raccontarsi, e raccontare, oggi è più che mai una materia complessa: significa far affacciare qualcuno alla nostra porta e fargli venire voglia di entrare, mentre molti altri lo stanno chiamando. Perché dovrebbe fermarsi proprio da noi?

Da Taglia e Cuci OFF partiamo da due parole precise quando ci mettiamo al lavoro su dei nuovi testi: strategia e scelta. Con queste ben chiare, non perdiamo mai l’orientamento.

Individuare gli obiettivi della nostra comunicazione ci permette di imbastire il percorso migliore per raggiungerli e prendere delle decisioni – compiendo anche delle rinunce – è la via ideale per invitare proprio le persone che vogliamo ad accomodarsi nel nostro mondo.

La scelta delle parole deve riguardare la selezione di quelle giuste: quelle che ci servono per aprire un varco, attirare l’attenzione del lettore e renderci indimenticabili.

Affidare la scrittura dei testi a un professionista è l’opzione migliore per scegliere parole che ci raccontino meglio di quelle che useremmo noi. Perché sono parole che ci raccontano agli altri.

Essere esaminati dall’occhio di chi ha già un bagaglio di ricerche alle spalle – e si occupa di farne altre, proprio partendo dal nostro riflesso nello specchio – ci permetterà di avere un tono capace non solo di raccontarci, ma di essere la chiave, per i lettori, per riconoscerci fra molti altri.

Proprio perché si legge poco, i testi devono parlare subito di noi, anzi ancora prima di parlare di noi, devono parlare con il tono della nostra voce.