Si dice spesso, nel lavoro di promozione, che l’importante è “avere i contatti”.

Ok, ma come si fa a farseli?

Foto scattata a Zoo, a Bologna: un posto dove si trova molta ispirazione, sempre

Quando io, Irene, ho cominciato a lavorare non c’era cosa che odiassi di più delle mailing list: aggiornare il database era uno degli incarichi che svolgevo meno volentieri, con un buon tasso di noia (e considerato che era anche la cosa che facevo per la maggior parte del tempo, il tutto creava diversi problemi). Ad un certo punto del percorso, però, ho iniziato a lavorare con una persona che ha reso tangibile la frase:  “Per ogni progetto, c’è il contatto giusto. Basta trovarlo”. Da quel momento in avanti tutto ha cambiato aspetto, anche i fogli excel delle mailing list.

Innanzitutto hanno cambiato colore, perché ho iniziato a occuparmene con cura, colorandoli e dividendoli nella maniera più leggibile e riconoscibile per me. Non sono diventati più un compito assegnato, ma uno strumento prezioso che stavo costruendo e che avrei usato a più non posso. I nomi e gli indirizzi email sono diventati voci e persone, proprio quelle ideali per valorizzare il progetto che stavo seguendo. Il contributo di quei contatti selezionati sarebbe stato fondamentale perché l’avrebbero amato (o almeno scoperto con piacevole curiosità). Come sempre partire dal perché cambia l’utilizzo degli strumenti e lo migliora notevolmente, ma anche incontrare professionisti da cui imparare a piene mani aiuta!

Se voglio conversare ho bisogno di interlocutori e tenere i loro nomi ordinati in un foglio excel ben fatto è una buona abitudine. Fare mailing list utilizzando excel è utile, anzi è fondamentale: è il modo per creare un database di contatti preziosissimo, da coltivare con attenzione e aggiornare continuamente per promuovere i progetti di cui ci stiamo prendendo cura.

Nel lavoro di ricerca serve tempo e metodo, ma se non c’è la voglia di parlare a quelle persone, la curiosità di scoprire chi sono e soprattutto cosa gli piace, quali sono davvero i loro interessi (in cui fare centro!) le ricerche difficilmente porteranno frutti. È un po’ come quando si scrive una storia: bisogna sapere tutto dei personaggi, perfino di quelli secondari, anche se non tutti i dettagli verranno usati direttamente nel testo.

Per questo, per occuparsi di promozione, non ci sono alternative al leggere tantissimo, di tutto. Sapere sempre chi scrive dove e chi parla di cosa.

Se vedete una che in ogni città dove va, fa tappa all’edicola delle stazioni (sono sempre decisamente rifornite e tendenzialmente grandi e organizzate) e guarda tutto, con calma, perlustrando palmo a palmo, neanche volesse rilevare l’attività, quella sono io.

C’è da dire che anche quella che fa le foto ai giornali perfino mentre fa colazione al bar il sabato mattina sono io; quella che si perde le ore sui social seguendo link dei link dei link sono sempre io.

I social network sono un bacino preziosissimo per capire chi c’è là fuori: gusti, opinioni, abitudini e occasioni offline di poterli incontrare e conoscere.

Avere contatti è molto importante, ma, come tutte le cose, la differenza sta nel modo in cui li gestiamo: che senso gli diamo, come li curiamo, quanto ci ricordiamo che i contatti sono persone, i progetti che promuoviamo hanno valore e quindi si tratta (solo) di mettere in contatto la persona giusta con il progetto che fa per lui.

I database si costruiscono guidati da questa idea, tenendo sempre ben presente di cosa ci stiamo occupando, cosa stiamo proponendo e chi abbiamo davanti.

Sparare nel mucchio non serve a niente: quello di cui c’è bisogno è costruire una strategia ricercando e appuntando nome su nome, casella excel su casella excel, ricerca su ricerca.

Praticamente un lavoro infinito, quindi vi consiglio di smettere di leggere qui e mettervi all’opera!