Qui da TAGLIA E CUCI off la formazione ci piace parecchio.

Per quanto riguarda me, Irene, tornare sui banchi è probabilmente il regalo più grande che mi ha portato il diventare freelance. Sia chiaro, non serve esserlo per frequentare corsi e tenersi costantemente aggiornati, ma trasformarmi in una lavoratrice autonoma ha significato per me vedere declinato, in una serie di situazioni, uno dei detti preferiti di mio padre:

le cose si fanno o per forza o per amore.

Nel caso del mio modo di essere freelance spesso mi pare che i due motivi vadano a braccetto o si rincorrano.

Al momento sto frequentando un corso di fotografia: ancora non padroneggio la tecnica, come si può vedere dalle foto seguenti, e non mi aspetto di farlo durante o subito dopo la fine del corso (sono una grande fan dell’effetto diesel, della pratica e della costanza in tutti i campi), ma ho imparato delle cose che mi voglio appuntare subito per non scordarle più.

 

  • Le situazioni – tutte le circostanze, ogni volta – si affrontano chiedendosi perché. La massima che si studia a scuola, la soluzione non è imparare a memoria, è vera. Facendoti continue domande metti a fuoco i problemi e pensi a come risolverli, altrimenti ci inciampi.
  • Studiare con qualcuno come la bravissima fotografa con cui sto seguendo le lezioni, aiuta a mettersi di fronte a un memo che, nella quotidianità, è facile dimenticare, e cioè a quanti problemi si trova a far fronte un professionista durante la sua giornata, ogni volta. Abituati come si è alla routine lavorativa si finisce per dare per scontate le proprie piccole e grandi sfide quotidiane, che ci sembrano invece così ammirevoli e rilevanti quando vediamo gli altri confrontarcisi.
  • La teoria è fondamentale solo se, poi sul campo, si possiede la giusta dose di flessibilità.

Al corso prendo appunti su un carnet di viaggio perché, in fin dei conti, questa è per me la formazione: imparare non solo nozioni e competenze, ma anche l’attitudine e il punto di vista di qualcuno attraverso il suo bagaglio di esperienza, ricerca e passione. Un corso non comincia appena ti siedi in classe e non termina quando te ne vai, ma permea le tue giornate come un’esperienza preziosa che porti con te e che inizia nella ricerca del corso stesso.

La cosa più importante che voglio ricordarmi, a proposito della formazione, è che serve a guardarsi dall’esterno, qualsiasi sia l’argomento che stai imparando o approfondendo.

Vedersi e riuscire a mettersi a fuoco è importante, e non è facile.

Soprattutto non è quasi mai piacevole. A volte lascia sbigottiti e tramortiti per quanta strada c’è ancora da fare davanti a noi, per gli ostacoli che già si sa che ci aspettano lungo il cammino, ma ogni volta è anche utile, stimolante, energizzante. Un punto fermo da cui ripartire con una marcia in più.

Riuscire guardarsi e dire: io sono a questo punto qui, e da qui vado avanti.